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MODULO DI ISCRIZIONE

WorkShop gratuito su invito a numero chiuso con Maria Cristina Nardone.

Giorno 10 novembre dalle ore 9.15 alle ore 12.45 a Salerno in Via

PERCHÉ Un evento sulle abilità di risolvere i problemi può essere utile? CHIDITI!

  • Passi più  tempo a risolvere problemi che pianificare il futuro e raggiungere obiettivi ?

  • Non avete obiettivi chiari e condivisi ?

  • Avete problemi di relazioni ?

  • Troppo spesso senti stress, stanchezza o cali di energia ?

  • Non sai bene come innescare nella tua organizzazione modalità di percepire e di

    reagire alla realtà che siano funzionali rispetto agli obiettivi prefissati?

  • Non sai esattamente quali le siano le modalità più idonee di fronte alle diverse

    tipologie di resistenza da parte di una persona, di un team o di una funzione?

  • Non sai come rassicurare i collaboratori evitando di produrre deresponsabilizzazione, apatia o, peggio, l’illusione che il cambiamento non avrà gli aspetti temuti o avrà solo quelli sperati?

“non possiamo risolvere i problemi rimanendo allo stesso livello del pensiero che li ha creati, ma dobbiamo generare nuove idee e nuove visioni”. Einstein

NOTA INTRODUTTIVA

Pochi anni fa bastava avere un “buon” prodotto/servizio e una “basica” forza lavoro come requisiti per il successo di una azienda o per promuoversi come singolo professionista, oggi questo non è più sufficiente !

Il cambiamento è l’unica costante della nostra vita”(Buddha) ma né l’antica saggezza, né l’esperienza quotidiana, né le raccomandazioni dei guru del management sembrano bastare.

Difficilmente il cambiamento è il benvenuto nelle organizzazioni, soprattutto se è percepito come subìto. Si tratti di una fusione, dell’implementazione di un ERP, di un cambiamento di struttura, di sede, ruolo, team, del proprio set di competenze. Le crisi sociali hanno creato un clima di delusione e incertezza nel quale attivare le persone,

per quanto razionalmente corretto, è operativamente molto difficile. In un tale clima cresce il carattere percettivo ed emotivo delle resistenze al cambiamento: non sono, cioè, le cose in sé che preoccupano ma le opinioni che di quelle cose si hanno. Anche i manager subiscono il cambiamento e vi resistono. Ma il loro delicato ruolo di superare, aggirare e gestire le resistenze proprie e dei collaboratori è più che mai cruciale.

Oggi le persone hanno altri bisogni viste le complessità della realtà che ci circonda. Essendo inevitabile che nel raggiungimento di obiettivi così come in altre attività nella vita, incappiamo inevitabilmente in PROBLEMI che possono presentarsi sotto varie forme: problemi dovuti a vincoli come il tempo; di relazioni nei team, di coordinamento, di condivisione di obiettivi; di leadership, di decision making, insicurezze, timore a cambiare, insomma tanti problemi. L’abilità di risolverli nel minor tempo, con il minor sforzo possibile, sia in termini di risorse umane impegnate che in quello economico è ciò che fa la differenza.

Se è vero che tra gli obiettivi di ogni imprenditore o manager c’è quello di dirigere il cambiamento per evitare di subirlo, allora conoscenza e padronanza di strumenti avanzati per gestire problemi umani – sono abilità che occorre inserire nella cassetta degli attrezzi per evitare di trovarsi in enormi difficoltà. Imparare a controllare se stessi, le proprie sensazioni come la paura, è inevitabile per gestire se stessi, gli altri e raggiungere i successi desiderati.

Programma


COME FUNZIONA IL PROBLEM SOLVING STRATEGICO

“Sono le nostre teorie che determinano le nostre osservazioni”

La logica strategica in ambito organizzativo: guardare il mondo da un’altra prospettiva per gestire il cambiamento senza subirlo.

Il modello di intervento strategico nelle organizzazioni. I 4 stadi operativi.

Obbiettivi da raggiungere = Problemi da affrontare: come risolverli in pochi ore.

ARTE O TECNOLOGIA?

“Per quanto possa esser bella la strategia, occasionalmente si dovrebbe poter guardare ai risultati”

I 3 tipi di cambiamento strategico: catastrofico (immediato), graduale o geometrico esponenziale.

Le 4 Tipologie di resistenze al cambiamento

Le 4 sensazioni di base che inducono alle decisioni

LA COMUNICAZIONE STRATEGICA COME VEICOLO DI CAMBIAMENTO

“Prima di convincere l’intelletto occorre toccare e predisporre il cuore”

Dalla comunicazione che spiega alla comunicazione che persuade.

Tecniche comunicative per aggirare le resistenze al cambiamento

Classroom experience - Esercitazione - soluzione di un problema presentato dai partecipanti

Programma


COME FUNZIONA IL PROBLEM SOLVING STRATEGICO

“Sono le nostre teorie che determinano le nostre osservazioni”

La logica strategica in ambito organizzativo: guardare il mondo da un’altra prospettiva per gestire il cambiamento senza subirlo.

Il modello di intervento strategico nelle organizzazioni. I 4 stadi operativi.

Obbiettivi da raggiungere = Problemi da affrontare: come risolverli in pochi ore.

ARTE O TECNOLOGIA?

“Per quanto possa esser bella la strategia, occasionalmente si dovrebbe poter guardare ai risultati”

I 3 tipi di cambiamento strategico: catastrofico (immediato), graduale o geometrico esponenziale.

Le 4 Tipologie di resistenze al cambiamento

Le 4 sensazioni di base che inducono alle decisioni

LA COMUNICAZIONE STRATEGICA COME VEICOLO DI CAMBIAMENTO

“Prima di convincere l’intelletto occorre toccare e predisporre il cuore”

Dalla comunicazione che spiega alla comunicazione che persuade.

Tecniche comunicative per aggirare le resistenze al cambiamento

Classroom experience - Esercitazione - soluzione di un problema presentato dai partecipanti

M. Cristina NARDONE

``Non ho una fede da difendere ma risultati concreti da raggiungere``

Figura di spicco nel mondo della Comunicazione e del Problem Solving Strategico. Definita “un ciclone” per la sua abilità di guidare persone e organizzazioni a cambiamenti desiderati in tempi rapidi, grazie alla sua capacità di risolvere problemi “apparentemente” irrisolvibili, oltre che per la sua straordinaria energia e capacità relazionale.

Oggi è Amministratore Unico della società “Nardone Group”. Presidente della Nardone Watzlawick Onlus con la quale gestisce Comunità socio educative per minori. Infine volontaria della Associazione di Protezione Civile G.U.G.S., insieme al suo pastore tedesco, Fly che la segue ovunque. Con il suo gruppo svolge Formazione, Consulenza, Coaching per aumentare performance o risolvere rapidamente problemi trasformandoli in opportunità, raggiungere obiettivi, sviluppare abilità nel comunicare e gestire relazioni.  Parte di questo lavoro è racchiuso nel suo libro L’AZIENDA VINCENTE – Migliorare il presente, inventare il futuro: problem solving per le organizzazioni  ed. Ponte alle Grazie.

Con la sua società, oltre ad interventi su misura per aziende, offre vari percorsi formativi a catalogo tra i quali 3 Scuole: una in Comunicazione-Problem Solving e Coaching Strategico; una in Counseling Breve Strategico ed infine una di Leadership Strategica

I numeri parlano per lei: ha svolto oltre 500 interventi consulenziali-formativi, gestito, insieme al suo gruppo di collaboratori, centinaia di consulenze per aziende e grandi organizzazioni, formato e supervisionato decine di imprenditori e top manager, accompagnandoli nella realizzazione di cambiamenti strategici nelle loro aziende, oltre che a superare i loro limiti personali con una metodologia esclusiva. Difatti ciò che distingue il Gruppo Nardone è AVER CREATO I PROPRI MODELLI DI INTERVENTO: il Problem Solving & Coaching Strategico® ed il Counseling Breve Strategico®, che possono essere applicate a qualsiasi problema con esiti straordinari, tanto da far risultare gli interventi come “magici” nei loro effetti.

In sintesi M. Cristina Nardone è un imprenditrice e consulente ma lei ama definirsi semplicemente una “problem solver strategica, impegnata concretamente a contribuire anche nel sociale, che ha fatto del pensiero strategico “il suo vivere pragmatico”, infatti per lei “nulla è impossibile poiché se esiste un problema, esiste anche la sua soluzione”

MODELLO DI RIFERIMENTO


In letteratura si possono trovare differenti modelli di Problem Solving, quello presente è stato formulato in maniera originale dal gruppo Nardone. Il Problem Solving Strategico si può applicare per definizione a qualunque tipologia di problema e ad ambiti decisamente diversi tra di loro, tra i quali persino quello della ricerca empirica. Tanto che questa è stata il fondamento metodologico per la messa a punto delle numerose forme specifiche di intervento terapeutico e di comunicazione strategica sviluppate presso il nostro Centro e applicate con successo a migliaia di casi clinici e a centinaia di problemi manageriali.

L’obiettivo, difatti, non è il cambiamento inteso come costrutto astratto, qualcosa di vago e casuale a cui attribuire comunque positivi effetti, bensì il cambiamento strategico: ovvero, il raggiungimento degli scopi prefissati nella maniera più efficace ed efficiente. Proprio per queste sue caratteristiche che permettono di studiare le difficoltà umane e persino le patologie come problemi a cui applicare procedimenti logici rigorosi ma al tempo stesso decisamente creativi, il Modello è divenuto da anni il riferimento teorico ed applicativo per studiosi, psicoterapeuti e manager di tutto il mondo.

PROBLEM SOLVING E COMUNICAZIONE STRATEGICA

Logica di Problem Solving e Linguaggio rappresentano le due anime dell’approccio strategico; non esiste Problem Solving Strategico senza Comunicazione strategica, non esiste Comunicazione strategica senza Problem Solving Strategico. Due facce della stessa medaglia che vanno armonizzate, in modo da creare una sorta di danza comunicativa per cui il cambiamento prefissato sia reso non solo possibile ma inevitabile.

LA COMUNICAZIONE STRATEGICA è

l’arte, sviluppata presso il nostro centro, dell’uso del linguaggio verbale, paraverbale e non verbale come strumento per rendere la nostra comunicazione capace non solo di far “capire razionalmente” ma soprattutto di far “sentire suggestivamente” ciò che si vuol indurre nei nostri interlocutori; parafrasando le parole di Austin, un linguaggio performativo che si sostituisce a quello ordinario indicativo: ovvero, da una comunicazione che spiega a una che induce a fare.

IL DIALOGO STRATEGICO

Rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricerca, applicazione clinica e consulenza manageriale realizzata nell’arco di oltre 15 anni presso il Centro di Arezzo. ‘Il dialogo strategico, come sintesi evoluta dell’antica retorica del

linguaggio ipnotico e della pragmatica è divenuta la tecnica più avanzata per condurre un singolo colloquio, capace di indurre radicali cambiamenti nell’interlocutore.

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Giorno 10 novembre dalle ore 9.15 alle ore 12.45 a Salerno in Via

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