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La transizione ecologica è un obiettivo condiviso e non più rimandabile. Ma mentre l’Europa spinge sull’acceleratore con direttive ambiziose, una domanda cruciale si fa sempre più pressante: chi paga il conto di questo cambiamento? È questo il nodo centrale sollevato da Stefano Parreschi in una recente intervista ad Affari Italiani, in cui lancia un appello chiaro: sì a un futuro più verde, ma senza che il peso economico ricada ingiustamente sulle spalle di famiglie e piccole imprese.
Parreschi mette in guardia contro un approccio che lui definisce “ideologico”, che rischia di trasformare un obiettivo nobile in un boomerang sociale ed economico. Il riferimento principale è alla direttiva europea sulle cosiddette “case green”, che impone standard di efficienza energetica sempre più stringenti per gli immobili.
Se da un lato l’obiettivo di ridurre le emissioni del patrimonio edilizio è corretto, dall’altro l’imposizione di costosi lavori di ristrutturazione in tempi ristretti rischia di creare enormi difficoltà:
Il principio è semplice: una transizione che crea disuguaglianze e mette in difficoltà il tessuto produttivo è, per definizione, una transizione che non può funzionare.
La critica di Parreschi non è una bocciatura del Green Deal in sé, ma del metodo. L’alternativa proposta è un cambio di paradigma: passare da una logica di obblighi e sanzioni a una basata su incentivi, supporto e realismo.
Questo significa:
In sostanza, si tratta di accompagnare il cambiamento, non di imporlo. L’obiettivo green deve andare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale.
Il punto di vista di Parreschi è un monito fondamentale anche per il mondo delle imprese. Navigare la transizione ecologica richiede una visione strategica che sappia bilanciare le normative europee con la sostenibilità del proprio business. Non si può subire il cambiamento, ma bisogna governarlo.
Noi di Nardone Group condividiamo pienamente questo approccio pragmatico. La nostra missione è aiutare le aziende a interpretare le sfide della sostenibilità non come un insieme di costi e obblighi, ma come un’opportunità per innovare, diventare più efficienti e rafforzare la propria competitività sul mercato. Trasformiamo la complessità normativa in un percorso di crescita sostenibile, anche per il tuo bilancio.
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