L’EVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE STRATEGICA
LA TECNICA DEL DIALOGO STRATEGICO PERFORMATIVO rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricerca realizzato in oltre 20 anni, prima all’interno della Terapia breve strategica (TBS) dalla metà degli anni ‘90 da Giorgio Nardone e, successivamente validata in altri contesti grazie all’uso della tecnica in interventi di consulenze aziendali seguiti da M. Cristina Nardone e dal gruppo di collaboratori ufficiali.
L’obiettivo nel mettere a punto il dialogo performativo è stato quello di creare uno strumento utile a risolvere problemi per accorciare i tempi di sofferenze e raggiungere obiettivi nei campi più disparati in tempi più rapidi possibili.
DUE FILONI PRINCIPALI HANNO DATO ORIGINE AL DIALOGO STRATEGICO PERFORMATIVO
1. La Pragmatica della comunicazione Umana:
dagli studi sugli effetti della comunicazione sull’agire umano di Paul Watzlawick, pioniere della Pragmatica, che ha messo in luce l’importanza degli aspetti non verbali, para verbali e contestuali nella trasmissione dei messaggi e nella costruzione della realtà.
2. L’ipnosi senza trance:
Nel modello Nardone viene elaborato il concetto di ipnosi senza trance, basandosi sul presupposto che il cambiamento può avvenire anche al di fuori di stati di trance formali. Grazie a linguaggi suggestivi si possono indurre modifiche nei pensieri, nelle emozioni e nei comportamenti del paziente/cliente, creando un nuovo sistema percettivo reattivo.
Il DIALOGO STRATEGICO rappresenta quindi la sintesi di questi due filoni di pensiero, integrando la Pragmatica della comunicazione umana con l’ipnosi senza trance in un modello comunicativo altamente efficace ed efficiente, divenendo la tecnica più avanzata per condurre un singolo colloquio, capace di indurre radicali cambiamenti nell’interlocutore. Rappresenta oggi la sintesi di tutto ciò che è stato realizzato in precedenza nell’arte della persuasione.
Come scriveva già Epicuro “non bisogna fare violenza alla natura ma persuaderla”.
Il dialogo Strategico performativo è come un viaggio attraverso le sfumature del linguaggio verbale, para verbale e non verbale, tra significati e significanti delle parole, tra tocchi, gesti o sguardi: così da toccare le corde più profonde dell’esperienza umana.
PERCHÉ AL DIALOGO STRATEGICO VIENE AGGIUNTE L’AGGETTIVO “PERFORMATIVO”?
Come nelle precedenti evoluzioni del modello Nardone, anche in questo caso una ricerca intervento a portato ad aggiungere il termine performativo a quella tecnica che nasceva come “Dialogo Strategico” . Grazie all’ osservazione metodica durata oltre 3 anni di M. Cristina Nardone in azione, dal vivo, durante varie sessioni di Counsel coaching, si evidenziava la particolare maestria con cui utilizza gli strumenti di Comunic-Azione Strategica.
La domanda a cui abbia risposto è stata:
“Cosa accade realmente, attimo dopo attimo, dal momento in cui il cliente entra nel suo studio a quello in cui ne esce?”.
Cosa fa, in pratica e di diverso M. Cristina per ottenere cambiamenti così repentini nei propri clienti?
La risposta dettagliata potrai leggerla nel libro Il dialogo strategico performativo – Mind Edizioni (2022) quello che riportiamo in sintesi è invece il proposito di quella ricerca.
La nostra intenzione era quella di studiare e replicare le abilità di M. Cristina e sfruttare la tecno-magia della parola in tutta la sua enorme potenzialità, quella di “creare” realtà, di “fare cose con le parole” al fine di risolvere problemi e raggiungere obiettivi in tempi rapidi e con la certezza del risultato.
Efficienza ed efficacia.
Qui, dunque, il significato principale è “dare forma”.
Performativo, allora, vuol dire proprio questo: il dialogo diventa uno strumento per creare nuove realtà, dove il problema diventa una pre-condizione della soluzione, un semplice antecedente storico; è lo stesso dialogo, come ci insegnò Socrate, che induce i partecipanti a scoprire le proprie potenzialità e a sfruttarle per raggiungere un obiettivo. Di conseguenza, siamo nell’ambito della “performance”.
Il dialogo non è più semplicemente lo strumento per la ricerca di soluzioni alternative, né solo la miccia che accende il fuoco della motivazione: IL DIALOGO STRATEGICO PERFORMATIVO, DI PER SÉ, DIVENTA UNA TECNICA DI COACHING E PROBLEM SOLVING; cambia la realtà, e la percezione della stessa, da parte di chi si rivolge al coach/problem solver.
E quando muta la percezione di una realtà, cambia anche la reazione alla stessa, ed è proprio dalla differente reazione che si innesca un’azione di cambiamento.
Attraverso il dialogo strategico performativo l’interlocutore viene persuaso rispetto a quanto lui stesso scopre e sente durante il dialogo, per cui il cambiamento risulta il frutto di una scoperta congiunta priva di qualsiasi forzatura, attraverso un dialogo realizzato in maniera strategica.
Il dialogo Strategico performativo non è solo uno strumento per “professionisti”, ma per chiunque desideri essere artefice del proprio destino, o aiutare gli altri ad esserlo.
Per la sua semplicità, e per la velocità con cui consente di raggiungere risultati straordinari.