Lo stress da rientro al lavoro dopo le vacanze può essere considerato come una vera e propria sindrome d’ansia. In particolar modo, dopo le ferie estive essendo di norma quelle di più lunga durata.
Di seguito troverai 7 consigli strategici per vivere senza pensieri la fine della vacanza e l’inizio della nuova stagione lavorativa.
Sarà capitato anche a te di arrivare alla fine estate e vivere il dramma di dover ricominciare a lavorare, riprendere in mano pratiche rimaste in sospeso, rivedere i colleghi e il capo. Ma la mente non risponde, è ancora sulla spiaggia o in montagna.
Questa forma di disagio si manifesta con tipici sintomi fisici e psicologici, quali difficoltà di concentrazione, causata da mal di testa, sonnolenza e spossatezza, oltre a sensazione di vertigini e svenimento, irritabilità, insonnia e infine anche brevi vuoti di memoria.
Tale sintomatologia è tanto più severa, quanto più lunga e piacevole è stata la vacanza. Con ciò non dobbiamo evitare le ferie per scongiurare di stressarsi quando torniamo, ma dobbiamo seguire piccoli accorgimenti strategici per godere degli effetti positivi della vacanza il più a lungo possibile anche dopo aver ripreso il tram tram quotidiano.
Non ci sono distinzioni di ruolo, di genere o di occupazione. Chiunque può esserne colpito, sia i lavoratori dipendenti che i liberi professionisti. Questi ultimi frequentemente si fanno forti dell’idea secondo cui “se ami ciò che fai, non lavorerai un solo giorno” (Confucio). In realtà non considerano il rovescio della medaglia: sono proprio loro che spesso non riescono a staccare totalmente la spina, proprio per il fatto di organizzarsi autonomamente la mole di lavoro e le ferie. In definitiva, rientrare al lavoro è faticoso per tutti.
Infatti, la parola vacanza, dal latino vacare, significa essere vuoto o libero. Quindi un periodo senza impegni o obblighi lavorativi, che ha per l’appunto la funzione di liberarci la mente e il corpo dai vincoli e dallo stress che abbiamo nella nostra professione. Ed è per questo che la vacanza anche la più entusiasmante e rilassante, prima o poi deve finire.
Ma la fine delle ferie corrisponde alla ripresa delle abitudini quotidiane: andare a letto presto, riattivare la sveglia al mattino, accedere alla casella email del lavoro (dove sai già che troverai una numero infinito di messaggi importanti a cui dovrai rispondere con urgenza!), riallacciare i rapporti professionali (anche quelli meno graditi!).
come gli astronauti quando tornano dallo spazio hanno bisogno di un luogo in cui sostare in attesa di riadattarsi all’atmosfera terrestre, così tutti noi quando rientriamo dalle vacanze dovremmo programmare qualche giorno di riposo in casa per riadattare la mente e il fisico ai ritmi lavorativi e riprendere il contatto con il quotidiano in maniera meno traumatica.
non puoi pretendere di avere tutto lavato, stirato e riordinato nell’armadio in un giorno. Scegli gli indumenti e gli accessori che ti occorreranno nei giorni seguenti e evita di farti sopraffare dalla “smania” di avere tutto immediatamente in ordine. D’altra parte, più cerchi di mantenere il controllo più inesorabilmente lo perdi.
il riposo notturno è fondamentale per una buona salute fisica e mentale, libera i pensieri, rigenera le forze spese per garantirne di nuove il giorno seguente; pertanto nei giorni precedenti al rientro al lavoro è consigliabile andare a letto presto sia per ripristinare l’abitudine che per caricarsi al massimo prima di ripartire.
negli ultimi giorni al mare o in montagna, oppure appena rientrato a casa, definisci e scrivi tutte le commissioni indeclinabili in ordine di priorità; in altre parole, pianifica i primi giorni dopo il rientro in modo da non lasciare indietro questioni importanti.
cerca di organizzarti la giornata lavorativa programmando piccoli break, perché così facendo abbandonerai più gradualmente il sapore delle ferie, essendo produttivo fin da subito.
nei primi giorni di lavoro dopo le ferie dovresti occuparti di questioni non troppo gravose, per poi incominciare ad affrontare situazioni man mano più impegnative fino a tornare a pieno regime.
immaginati una la sala d’attesa: la persona che entra e saluta tutti con un sorriso avrà come risposta un saluto e un sorriso da tutti; al contrario, se entrasse con lo sguardo basso senza aprire bocca non sarebbe salutata da nessuno, anzi potrebbe dare adito a bisbigli e commenti sussurrati all’orecchio. Allo stesso modo, quando un collega entra nel tuo ufficio, non ti saluta e magari non alza nemmeno lo sguardo, ti manca di rispetto, che sia il tuo capo, un tuo pari o tuo sottoposto. Rifletti su tutto ciò e migliora la tua vita al lavoro (e non solo!) regalando semplicemente un saluto e un sorriso agli altri, facendo in modo che loro sorridano a te. Del resto come affermava Gandhi, “Sii quello che vorresti che il mondo fosse”.
In realtà, sono piccole raccomandazioni che conducono ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, permettendoti di vivere a pieno la vacanza senza rovinarne i piacevoli ricordi anche una volta rientrato al lavoro. Provare per credere!
Quando lo stress da rientro al lavoro si manifesta in forma lieve è possibile rivolgersi ad un counselor strategico, che è un professionista “nell’arte di aiutare”.
Nel caso in cui la sintomatologia ansiosa fosse più severa e invalidante c’è bisogno di un intervento mirato al trattamento e alla risoluzione del problema, quindi la figura più idonea è quella dello psicoterapeuta strategico.
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