Marta de Renzio nasce a Milano nel ’64 e si laurea in architettura al Politecnico nel 1988. Nel ’92 inizia la propria attività, occupandosi di progettazione architettonica, anche con canoni di bioarchitettura e Feng shui. Realizza spazi commerciali, svolgendo un’analisi progettuale sull’evoluzione dell’esposizione dei prodotti (Maska, Mandarina Duck, Kickers, Tomorrowland Japan, Des Pres Paris, Harvey Nicholson London), ristoranti e bar (Tintero, Gavi Cafè, Orsblu bistrot…) residenze private di alto profitto in Italia e all’estero (Milano, Francia, Dubai, Beirut…). Oggi è Senior Manager per you4ever, una nota multinazionale americana, leader nella coltivazione e stabilizzazione del gel di Aloe Vera, nella produzione e distribuzione di prodotti per il benessere. Forever Living Products ha filiali in oltre 154 paesi nel mondo e possiede piantagioni di Aloe Vera di sua esclusiva proprietà nella Valle del Rio Grande, nel sud del Texas, nella Repubblica Dominicana e in altre zone dei Caraibi.
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti del team docenti e testimonials della prima edizione dell’Accademia Internazionale di Leadership Strategica Femminile, il nuovo “progetto formativo-esperienziale” promosso della società di consulenza STC Change Strategies, nato da un’idea di Maria Cristina Nardone e rivolto a tutte quelle donne manager “desiderose di divenire artifici del proprio destino, nell’avventura vincente della propria vita”. Nella prima tappa, abbiamo incontrato una delle testimonial più attese: Marta de Renzio, Senior Manager di una nota multinazionale americana – leader nel mondo del benessere e della nutrizione –, per scambiare alcune impressioni sull’Accademia in partenza a gennaio e per raccogliere gli aneddoti più significativi della lunga esperienza acquisita nella gestione della leadership, del management e delle organizzazioni. L’architetto milanese – che si definisce una “ottimista del mondo che sta cambiando” – nel corso della sua lunga e fortunata carriera, ha avuto l’opportunità di viaggiare molto, collaborando con le più importanti aziende di successo e riguardo all’esperienza che la vedrà presto coinvolta, confida alla nostra redazione: «mi auguro di poter mettere a disposizione di tutte le partecipanti dell’academy il mio bagaglio di esperienze accumulate in oltre venticinque anni di attività, in giro per il mondo». Un bel auspicio per tutte le aspiranti manager, le quali avranno l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile, al fianco di una grande professionista di successo.
D: Come si è avvicinata all’Accademia Internazionale di Leadership Strategica Femminile?
R: Ho conosciuto recentemente il direttore del corso: Maria Cristina Nardone, durante un incontro molto stimolante nella mia città, Milano. Ci siamo accorte fin da subito di viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Entrambe, anche se da punti di vista diversi, siamo impegnate in quello che è trasmettere l’esperienza di una leadership femminile, di cui oggi ritengo ci sia tanto bisogno.
D: Ci può raccontare brevemente la sua storia?
R: Ho avviato la mia attività professionale molto presto. Nel 1988 mi sono laureata presso il Politecnico di Milano e giovanissima ho avuto la possibilità di collaborare con aziende di grande successo nel mondo della moda, del food e della ristorazione. La mia è stata un’esperienza sul campo, mi piace definirla in “trincea”, poiché mi sono formata come architetto e non come manager. Grazie alle relazioni che ho coltivato, spesso molto intense, ho imparato nel tempo la gestione di team e di squadre di persone molto diverse, ma allo stesso tempo complementari tra di loro: amministratori delegati e dirigenti delle aziende, piuttosto che fornitori o gruppi di operai. Negli anni ho avuto la possibilità di viaggiare in tutto il mondo grazie al mio lavoro, dove ho potuto imparare molte lingue e nel frattempo sono diventata mamma di due giovani ragazzi, oggi adolescenti. Tutto questo mi ha fatto crescere non soltanto sul piano professionale, ma anche in quello personale.
D: Poi cosa è accaduto?
R: Quando poi ho conosciuto il mondo del network marketing, ho potuto fare tesoro di tutte queste esperienze che non hanno rappresentato soltanto un percorso di studio, ma una vera e propria azione sul campo, dove poter imparare facendo. Qui ho potuto sviluppare le mie capacità comunicative senza aver seguito corsi specifici sulla comunicazione strategica. In questa grande opportunità che la vita mi ha dato, ho capito quando fosse importante mantenersi ambiziosi, sempre aperti al cambiamento e alla crescita personale.
D: Un settore in forte espansione quello del network marketing, nel nostro paese.
R: Assolutamente si, il network marketing è un settore in fortissima crescita che dà l’opportunità alle persone di misurarsi con se stessi e di riqualificarsi. Sono molto orgogliosa di poter aiutare tante donne come me. La mia è un’azienda rosa da un certo punto di vista, dato che almeno il 70-75% delle persone che stanno cercando di posizionarsi sono donne e devo dire che quella di lavorare con esse, è una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto: già a 28 anni ho aperto il mio primo studio associato con due colleghe donne.
D: Dal suo punto vista, oggi c’è bisogno di acquisire competenze in leadership femminile?
R: Ritengo che sia fondamentale una preparazione in leadership al femminile. La nostra è una società in grandissimo mutamento, la stiamo vivendo tutti quanti, ogni giorno. Io mi ritengo una paladina dell’ottimismo di questo mondo in trasformazione e penso che le donne abbiano un grande peso in questo cambiamento, ma che tuttavia debbano trovare il coraggio di uscire fuori e di riaffermare le proprie capacità. Spero di poter essere d’aiuto a tutte le partecipanti dell’academy, proprio nel far uscire queste capacità, di cui il mondo ha tanto bisogno.
D: Ovvero?
R: Le donne sono già naturalmente capaci di un management empatico, grazie al fatto che sono anche madri, possono coniugare la sensibilità con l’essere volitive e l’ambizione con la dolcezza.
D: In cosa eccellono le donne?
R: Ritengo che oggi siano le donne a condurre la trasformazione nel mondo sia a livello manageriale, che come agenti trasformatori nella vita della persone. La donna è intrinsecamente capace di gestire tutte quelle competenze che vengono studiate e trasmesse nelle accademie di marketing e di management. Noi abbiamo già dentro il nostro cuore, la nostra mente, la nostra pancia, i concetti di smart working, management empatico, problem solving. Siamo abituate anche da casalinghe a risolvere problemi in maniera assolutamente solare.
D: Invece in cosa sono carenti?
R: È molto importante che imparino a confrontarsi tra di loro e a fare network. Lavoro da sempre con le donne, e uno degli aspetti che ritengo prioritari da risolvere, sia la gestione del potere e la capacità di fare squadra. Altro aspetto fondamentale è ovviamente lo sviluppo della leadership, affinché ognuna di noi, possa tirar fuori il meglio di se per metterlo al servizio degli altri.
D: Cosa vorrà trasmettere alle partecipanti dell’Accademia?
R: Sono assolutamente propensa a trasmettere quello che è un “think positive” e penso che noi donne, siamo in grado spesso più degli uomini – con cui non voglio assolutamente mettermi in competizione poiché ne riconosco la grande valenza –, di arrivare a soluzioni in maniera più diplomatica, semplice, dolce e naturale.
D: Secondo lei, una scuola in leadership femminile, in cosa può essere d’aiuto?
R: Io ritengo che un’Accademia sulla Leadership al Femminile debba in primis sostenere le donne, mi riferisco soprattutto alle tante di noi, che sono ancora “rinchiuse”, passatemi questo termine, in una sorta di riservatezza, paura e timidezza.
D: E quali sono le skills che ritiene fondamentali da sviluppare?
R: Innanzitutto la propria autostima, ovvero riconoscersi come persone di valore che con passione e competenza possono aiutare altri individui a risolvere situazioni, problemi ed affermarsi nel mondo.
D: Nella sua formazione qual è stato il suo punto di riferimento?
R: Data la mia passione per l’architettura, fin da quando avevo 15 anni, ho avuto come punto di riferimento l’uomo universale del Rinascimento, di cui, il mio modello esemplare era senza dubbio Leonardo Da Vinci. Egli era l’uomo più completo, un individuo in grado di creare, progettare, occuparsi di pittura, disegno tecnico, ingegneria, matematica e alimentazione. Come avrete capito, la mia è una visione olistica dell’esistenza che ho studiato nel tempo in molte altre culture e tradizioni antiche: pensate ad esempio all’energetica cinese di cui sono una grande estimatrice. Questo background mi ha certamente ispirata, permettendo di divenire la donna che sono oggi: una manager appassionata di management.
D: Quale messaggio si sente di lanciare a tutte le nostre lettrici?
R: Siate felici di essere donne, non vergognatevi mai e contate su voi stesse.
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(Copyright © di M. Cristina Nardone)
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